Braille scientifico: La matematica non ci spaventa!


Perché ho voluto dedicare un articolo a parte per parlare del Braille scientifico?

Ah, e lo chiedi a noi?
Spiritoso…

Semplicemente perché è una modalità di scrittura diversa da quella tradizionale in nero e quindi va spiegata con precisione.
Dunque, se hai già letto qualche mio articolo precedente che tratta del Braille e le sue modalità di lettura e scrittura, hai certamente capito che è totalmente lineare: non esiste sopra e sotto, obliquo, colonna.
Da ciò avrete già intuito il perché della necessità di dedicare un post specifico, poiché vi sarà già balenato in mente il primo problema che è il più semplice in campo scientifico: come si scrivono allora le frazioni, se il concetto di sopra-sotto non c’è?

 

Dunque, per evitare confusione, strutturo questa pagina così: prima spiegherò il Braille scientifico nei 6 punti, poi mi dedicherò a quello a 8, visto che ci sarebbero un po’ più di cosine da dire.
Se non avete afferrato quest’ultima frase, vi consiglio spassionatamente di leggere gli articoli precedenti, giusto per seguire questo articolo, altrimenti potreste non comprendere troppo.

 

 

Il Braille scientifico a 6 punti

 

La frazione semplice

Una prima distinzione da fare è frazione semplice e frazione composta, perché hanno due modalità di scrittura differenti.

Perfetto, abbiamo già mal di testa, ciao ciao!
No no aspettate! Non potete andarvene ora!
Già da qui capiamo perché le materie scientifiche non sono proprio gettonate tra le persone con disabilità visive

La linea di frazione non esiste.
Vi ricordate quando nello spiegarvi come si scrivono i numeri nel Braille a 6 punti, vi ho fatto notare che occupano i punti 1, 2, 4 e 5? Molto bene.
La frazione semplice si scrive nel seguente modo: segnanumero, numero abbassato di un punto (numeratore, numero “normale”.
Quindi, se vi ricordate l’1 (la a) era solo il punto 1 e il 2 (la b) erano i punti 1 e 2.
Ma l’1 dobbiamo abbassarlo di un punto, quindi non si scriverà più come punto 1, bensì come punto 2.
Ergo, nel Braille a 6 punti la frazione 1/2 è questa: #,b

 

Facciamo un altro esempio.
La c corrisponde al numero 3 (punti 1, 4); quindi, se vogliamo scrivere 1/3 dobbiamo fare: segnanumero, punto 2 (l’1 abbassato) e punti 1, 4 (il 3 normale). Così: #,c

 

Ancora, 2/3 sarà: segnanumero, punti 2, 3), punti 1, 4 #;c
E 11/23? #,,bc

 

 

Frazione composta

Ora non starei qui a farvi l’esempio in Braille a 6 punti con le frazioni composte. Sappiate che esistono quattro simboli che in nero non ci sono, ovvero aperto e chiuso numeratore e aperto e chiuso denominatore.
Potete intuire a cosa servano.
Quindi, nella frazione composta si scriverà:
aperto numeratore + numeratore + chiuso numeratore + aperto denominatore + denominatore + chiuso denominatore.

 

Volendo provare a riprodurre in Braille una frazione composta, e usando le parentesi quadre come aperto e chiuso numeratore e le parentesi graffe come aperto e chiuso denominatore, sarebbe così:
[ 2x + 6y + 3/2z – ( xy – 3z ) ] { -3y + ( 7z + 4x ) }
[ #bx + #fy + #:bz – ( xy – #cz ) ] { -#cy + ( #gz + #dx ) }

 

Capite bene che già qui la faccenda diventa alquanto complicata. Per operazioni più complesse si passa, per forza di cose, al Braille a 8 punti, non perché sia più semplice, ma banalmente perché, avendo maggiori possibilità di combinazioni dei puntini, i simboli matematici sono più semplici da scrivere, quindi si risparmia sul numero di caratteri e, conseguentemente, sulla comprensione di ciò che si sta leggendo.

 

Eh sì, perché la frazione composta sopra è tra le più facili, ma ricordatevi che oltre a numeratore e denominatore composti, in matematica esistono anche radice n-esime, esponenti composti, frazioni dentro frazioni… con i relativi simboli.

 

Tu sopra hai usato x e y, ma se si usano, per esempio, le lettere a e b, se corrispondono ai numeri, come vengono distinte?
Questa domanda mi piace molto. Si utilizza un ulteriore simbolo che indica che la successiva è una lettera, non un numero: i punti 4, 5, 6 _
1a + 3b si scriverebbe: #a_a + #c_b

 

Allora allora, però… essendo la storia così complessa, anche per gli studenti che si approcciano a questa matematica non è facile destreggiarsi tra tutti questi simboli.
Pertanto, convenzionalmente, c’è chi preferisce (come facevo io), omettere il segnanumero e utilizzare il simbolo di lettera solo laddove prettamente necessario. Oppure, semplicemente, usare solo le lettere dalla k in poi, in modo da non avere il problema di distinguere il carattere dalla cifra.
Tanto che sia 3a, 3x, 3❤ o 3🦖 non cambia nulla.

 

 

Il Braille scientifico a 8 punti

Qui le cose diventano leggermente

Ma non troppo, precisiamo…

più facili.
Già aggiungendo il punto 6 alle lettere per trasformarle in cifre, abbiamo eliminato il carattere di segnanumero! 🥳
E di conseguenza non abbiamo più il problema di scrivere nemmeno il simbolo per distinguere le lettere dai numeri, quindi già due segni in meno! 🎆

 

Ora però, essendo il Braille a 8 punti informatico, c’è bisogno necessariamente di un programma apposito con cui scriverlo.
Quando frequentavo il liceo, utilizzavo un software chiamato Lambda per tutte le materie scientifiche: matematica, fisica e chimica.
Aveva tutti i simboli della matematica Braille (come ho già detto esponente, frazione e radice composti) e la funzione che trasformava la dicitura Braille in quella in nero, in modo che fosse anche più agevole per il docente leggere i miei compiti.

 

In università poi, ho dovuto imparare il LaTeX (avventura che non augurerei nemmeno al mio peggior nemico, davvero)…
Un linguaggio di formattazione della matematica frutto di una mente allucinata, che però può essere convertito in pdf, sempre nella versione in nero in modo che sia leggibile (nel vero senso della parola!)
Peccato che valga solo per chi ci vede, io invece ho dovuto studiarmelo da zero, perché altro modo non era consentito.
Sì ho capito, ma quando devi impararlo per affrontare direttamente l’esame di Analisi 1, ragazzi, che robe!

 

E ultimamente è uscito Edico, un programma si può dire nuovo, ancora in fase di sviluppo, per la scrittura scientifica in Braille.
Al momento non so dirvi di più, se non che è gratuito e con tanti forum a disposizione per dar voce ai vari problemi di compatibilità tra Barre Braille e screen reader che man mano vengono segnalati e risolti.

 

 

Riflessione finale

Vorrei concludere con una riflessione e una raccomandazione personali.
Da studente di liceo scientifico e dottore in informatica, capisco perfettamente la difficoltà che già di natura c’è dietro alle materie scientifiche, ancor di più se si tratta di usare il Braille per studiarle.
Però davvero, non snobbiamo la matematica solo perché “è difficile” e per le persone con disabilità visive ancora di più.
Lo studio della matematica consente di sviluppare il ragionamento logico, di capire perché ad una certa azione esiste quella reazione, di comprendere perché montare gli albumi è più efficace se aggiungiamo un po’ di succo di limone, di calcolare il percorso migliore per raggiungere una destinazione.
Insomma, la si applica nella vita di tutti i giorni, anche nelle piccole cose.
Tutto è complicato quando non lo si sa fare: secondo voi per un bimbo di pochi mesi è facile camminare? Direi proprio di no, così come non è facile leggere, suonare uno strumento, praticare uno sport, guidare la macchina, orientarsi in una città che non si conosce…
E allora cosa facciamo? Dovremmo rinunciare a muoverci, a comunicare, alla musica, a viaggiare? Saremmo delle misere amebe che non hanno alcuno scopo nella vita.

NOOOO PER CARITÀ! CHE SCHIFO!

 

 

 

 

 

Braille scientifico: La matematica non ci spaventa!

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