Una volta che avete capito come funziona questo straordinario codice a puntini in rilievo, vi starete chiedendo “Come leggere e scrivere il Braille?”
Domanda lecitissima.
Partiamo dalla pima.
Come si legge
Questa è facile: con le dita!
Perfetto! E più precisamente con i polpastrelli (attenti bene, non con la punta delle dita).
Il perché è presto spiegato: il riconoscimento del carattere rappresentato deve essere il più immediato possibile, pertanto il polpastrello deve semplicemente sfiorare i punti e riconoscerne istantaneamente la disposizione.
Questa è una tecnica che si acquisisce con tanti tanti tanti tanti tanti tanti tanti tanti tanti…
Andate avanti tre minuti a dire tanti prima che scriva 15 pagine di ‘sta parola
mesi di pratica.
Pensate, io inizialmente per distinguere quanti puntini ci fossero in una cella li contavo con l’unghia… 😳 Ahahahahahah! 🤣
Insomma, non è facile, per niente. E inizialmente ci si stanca davvero tanto a livello mentale.
Ma, come tutte le cose, serve pratica e poi vedrete che soddisfazioni! 😁
In più, ci sarebbe anche un’altra regoluccia…
Quella che tutti i tiflologi insegnano ma che nessuno rispetta? E nemmeno tu?
Mamma mia, quanto sei noioso…
O meglio, non rispettavo, perché in realtà è una regola per leggere sul cartaceo, con la Barra Braille il problema non si pone, poiché la riga è una sola 🙂
Ah, stavolta l’hai scampata!
Questa tecnica vuole che si legga col polpastrello dell’indice destro, mentre l’indice sinistro tiene il segno all’inizio della riga che si sta leggendo. Quando si arriva in fondo, l’indice sinistro scende per dare riferimento al destro da dove bisogna ripartire a leggere.
In pratica questa è una regola che conosciamo tutti ma nessuno di noi applica, perché oggettivamente è scomoda. E poi non so gli altri, ma personalmente, quando mi insegnavano il Braille nel lontano… eehehhm, me lo scrivevano su fogli volanti e ogni volta che muovevo le mani si spostavano.
Ergo, con la destra tenevo il foglio e con la sinistra leggevo. Morale della favola? So leggere solo con l’indice sinistro, col destro faccio fatica 😅
Come si scrive
Rispondiamo ora alla seconda domanda.
Per scrivere il Braille ci sono diversi modi, a seconda che si usi un dispositivo elettronico o si voglia scrivere sul caro vecchio foglio di carta.
Dattilo Braille
Il metodo più diffuso per scrivere su carta è la Dattilo Braille

È praticamente l’equivalente di una macchina da scrivere. Si infila il foglio, lo si ritira con le due manopole laterali e si scrive.
Ogni volta che si punzona una lettera…
Che lingua parli? Punzona che accidenti significa?
Eheheh, la Dattilo Braille non usa inchiostro, ma dietro al cursore ci sono degli aghi che bucano il foglio da dietro tanto quanto basta per creare un punto in rilievo senza trapassare la carta da parte a parte.
Il termine tecnico per questa operazione è punzonare.
Dicevo, ogni volta che si punzona una lettera, il cursore si sposta avanti di un carattere in modo da poter scrivere subito il carattere successivo.
Se hai letto l’articolo sul Codice Braille, hai già capito che con la Dattilo si scrive l’alfabeto a 6 punti.
Barra Braille
Un altro strumento che permette di leggere e scrivere in Braille è la Barra Braille
con la quale si possono scrivere documenti sia all’interno della memoria della Barra stessa (solitamente una mini-SD), sia direttamente su un documento aperto sul computer. In questo secondo caso si può digitare sia con la tastiera del pc sia con quella della Barra.
Ovviamente, qui si parla di Braille a 8 punti.
Notate che sia la Dattilo che la Barra Braille hanno, rispettivamente, 3 e 4 tasti
della stessa lunghezza sia a sinistra che a destra di un lungo tasto centrale posto orizzontalmente?
Ottimo, quel tasto centrale è lo spazio, mentre i 6 o 8 laterali rappresentano i punti Braille.
Quindi, consideriamo ora solo i quattro tasti a sinistra della Barra Braille; dall’interno – più vicini allo spazio -, verso l’esterno abbiamo i tasti che rappresentano i punti 1, 2, 3, 7. Specularmente, a destra, ci saranno i quattro tasti che sono i punti 4, 5, 6, 8.
Per scrivere, dovremmo pigiare contemporaneamente i punti corrispondenti al carattere desiderato.
In concreto, se voglio scrivere una “a” a (punto 1), schiaccerò solo il tasto che si trova subito sulla sinistra dello spazio.
Per la “c” c (punti 1, 4), premerò il primo tasto subito a sinistra e quello subito a destra del tasto centrale in contemporanea.
Quindi, come scriverò la “o” (punti 1, 3, 5)? o
Stesso giochetto vale naturalmente per la Dattilo Braille, con la differenza che non ci sono i punti 7 e 8.
Stampante Braille
Un ultimo metodo – usato più che altro negli appositi uffici per la trascrizione di testi -, è la stampante Braille.

Funziona come una stampante qualsiasi, si connette al computer e stampa su appositi fogli di carta, ovviamente senza consumare inchiostro, ma sfruttando gli aghi esattamente come fa la Dattilo Braille.
Dico “appositi fogli” in quanto, poiché il foglio viene punzonato, necessita necessariamente di essere più spesso di un normale foglio di stampante. Inoltre è anche un po’ più grosso del classico formato A4, poiché il Braille è comunque più grande rispetto alla scrittura in nero.
Se pensate che una cella Braille ha una dimensione di circa 3,5 mm x 5,85 mm e che tra una cella e l’altra c’è uno spazio di 2 mm, fate il conto e provate a pensare quanto occupa una parola di quattro lettere come “ciao”. Se poi è maiuscola, ricordatevi che è necessario un carattere in più.
Eh, ciao!
Ecco, appunto! 🙋