La musica Braille


L’immensità del Braille – e la schiacciante dimostrazione che non è affatto obsoleto come tanti credono -, sta nel fatto che viene utilizzato anche per codificare il linguaggio universale per eccellenza, quello che accomuna tutti gli esseri viventi di questo mondo dalle piante, agli animali, all’uomo: la musica.
Non solo, è stato probabilmente il secondo codice dopo la lingua parlata che Louis ha voluto mettere in rilievo su liscio, poiché egli stesso era un musicista; un organista per la precisione, che suonava durante le cerimonie religiose.

 

Le note

A differenza della matematica, la musica si scrive ancora oggi prevalentemente sulla carta, quindi il Braille utilizzato è quello a 6 punti.
Le note sono rappresentate dalla lettera d (do) alla lettera j (si).
Se vi ricordate, queste 7 lettere sono formate dai primi 4 puntini in alto, ovvero i punti 1, 2, 4 e 5.
Ora, le note così formate sono delle crome, ovvero delle note il cui valore è di 1/8.

do
d
re
e
mi
f
fa
g
sol
h
la
i
si
j

Se a questi caratteri associamo il punto 6 otteniamo delle semiminime, ovvero delle note il cui valore è di 1/4.
Aggiungendo invece il punto 3 alla nota di base, scriviamo delle minime, il cui valore è di 2/4.
Infine, con ambedue i punti 3 6 indichiamo le semibrevi, quindi una nota da 4/4.
Per fare l’esempio con la nota DO, sarebbe così

Croma (1/)Semiminima (1/4)Minima (2/4)Semibreve (4/4)
d
4
n
y

Analogamente, per i valori più piccoli il ciclo si ripete: la nota con i punti 3 e 6 indica sia la semibreve che la semicroma, la nota con il punto 3 indica sia la minima che la biscroma, quella col punto 6 vale anche per una nota con valore 1/64….
E come si distinguono?
Be’, per il tempo del brano, il numero di note nella battuta e altri fattori che chi è un musicista sicuramente saprà dirvi meglio di me.
Ho detto nella presentazione che ho studiato pianoforte per qualche anno, ma purtroppo non sono musicista. Però se volete approfondire sicuramente online trovate del materiale interessante.
Ma andiamo avanti per chiarire un altro paio di cosucce.

 

Il pentagramma

Ora, il pentagramma nella musica Braille non esiste. Le note vengono scritte linearmente, come un testo, quindi sulle righe in sequenza, esattamente come fossero le lettere di una parola.
Le battute, semplicemente, sono segnalate da uno spazio. Quindi, per esempio, se voi avete una battuta composta da do e sol (che sono le lettere d e h rispettivamente), sarebbe così:

dh

Se abbiamo due battute, entrambe do sol, sarebbe così:

dh dh

Facciamo un giochetto: trasliamo per un attimo la musica Braille in nero. Ovvero, prendiamo le lettere dalla d (do) alla j (si) e proviamo a scrivere una corrispondenza nero | Braille.
Prendiamo, per esempio, le prime 5 battute della Nona sinfonia del celeberrimo Ludwig van Beethoven.
Al momento non preoccupiamoci dei valori, anche se mi sembra di ricordare che il tempo sia di 3/4, quindi scriverò le note a tre a tre.

Nota: Scrivo le note a lettere perché mi è un po’ difficile prendere direttamente lo spartito, ma se cercate online lo trovate sicuramente, così mi dite anche se ho detto qualche castroneria su tempi e metriche 😅

  1. mi mi fa | ffg
  2. sol sol fa | hhg
  3. mi re do | fed
  4. do re mi | def
  5. mi re re | fee

Quindi facciamo un ulteriore passo in avanti, scrivendo ora direttamente in Braille con i valori delle note.
Sempre se non dico cose che farebbero svenire i grandi musicisti (potete maledirmi e avreste tutte le ragioni del mondo), per le prime 4 battute abbiamo tutte semiminime, mentre per l’ultima ci sono una minima e due crome.
Bene, ora mettete tutto insieme: le crome col punto 6 per formare la semiminima, col punto 3 per la minima e lo spazio per separare ogni singola battuta. Abbiamo 4 battute da tre note ciascuna da 1/4 e l’ultima battuta ha una nota da 2/4 e due note da 1/8.
In Braille diventa esattamente così:

667 887 654 456 pee

 

Tutti i simboli

Qualsiasi simbolo musicale che vi venga in mente, nella musica Braille esiste; magari viene rappresentato con più caratteri, sempre per il limite di 2^6 = 64 combinazioni possibili, ma fidatevi che c’è.
Ora non posso dirveli tutti – innanzitutto perché altrimenti questo articolo sarebbe lungo 250 pagine -, e poi perché semplicemente non li conosco.

Però se volete acculturarvi, da qui potete scaricare il manuale completo della musica Braille in pdf.
Quindi avete le varie pause, segni di ottava, accordi, mano destra e sinistra, pedali, legature, abbellimenti, tenute, alterazioni, agilità, chiavi, armature, tempo del brano ecc. ecc.

 

I software

Come ho già detto, il Braille musicale è quello a 6 punti, quindi quello su carta. Ma in realtà esistono dei software per codificare la musica, anche se non sono esperto in materia (e aggiungo, purtroppo), provo comunque a dirvi due parole su quello che so.

 

Il più commerciale (ma che in realtà non ha riscosso enorme successo), si chiama Braille Music Editor che è arrivato alla sua seconda versione (BME2).
È un programma a pagamento che permette di scrivere la musica e di riprodurla in formato midi con una serie di strumenti a scelta.
I file possono essere convertiti in e dal formato xml.

 

Il secondo software, utilizzatissimo da chi è avvezzo alla musica digitale, è MuseScore.
So che questo programmino funziona meglio con lo screen reader NVDA e che la community online è molto attiva e gli sviluppatori sono sempre alla ricerca di metodi per il miglioramento dell’accessibilità.

 

 

 

 

 

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